Il bullismo: suicida 14 anni

29.06.2014 11:39

Suicida a 14 anni, su Twitter processo ai bulli" 
di gremazzilli (Medie Superiori ) scritto il 08.01.13

A Novara nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, una ragazza di 14 annI, Carolina, si è buttata dal balcone di casa di suo padre, provocando una morte immediata.
In questi giorni i poliziotti hanno accuratamente indagato sulla causa di questa folle decisione ed è stato svelato loro il fatto che Carolina era nell’ultimo periodo soggetto di bullismo...... https://scuola.repubblica.it/articolo/suicida-a-14-anni-su-twitter-processo-ai-bulli/5154/?id_articolo=113

 

Il temine bullismo deriva dall’inglese “bullying” con cui si intende l’azione di molestare e fare violenza fisica e psicologica.

Nella definizione, correntemente accettata dalla comunità scientifica internazionale, "il bullismo è una sottocategoria del comportamento aggressivo, ma è un tipo di comportamento aggressivo particolarmente cattivo, in quanto è diretto, spesso ripetutamente, verso una vittima particolare che è incapace di difendersi efficacemente, perché è più giovane, o meno forte o psicologicamente meno sicura" (Ada Fonzi, 2006)

Non è corretto pensare che il bullismo si verifichi solo a scuola, i luoghi in cui si riscontra sono molteplici e molto vari, negli scuolabus, nei gruppi sportivi,persino negli oratori. Gli spazi prediletti sono proprio i cortili, gli ultimi posti nello scuolabus, i luoghi che meglio sfuggono al controllo degli adulti. Il “branco” sa nascondere così bene le sua male fatte da passare a lungo impunito, spesso e la vittima che viene considerata ipersensibile e tendente al vittimismo.

Il bullismo è infatti un fenomeno di branco, una violenza di gruppo. Nel gruppo i freni inibitori cadono e quello che certi ragazzi non farebbero mai da soli, nel branco assume un aspetto ludico, sembra meno grave. Si ha una distribuzione della colpa, che, dopo le prime violenze collettive, non viene nemmeno più avvertita. “Facevamo per scherzo! Senza cattiveria.” È le scusa più spesso addotta di bulli, una volta scoperti. L’abitudine ad esercitare la violenza, la sopraffazione, porta ad una “assuefazione al male” tanto che non viene neppure più avvertito come tale.

Un’altra falsa credenza è che il bullismo sia un fenomeno adolescenziale. Sono riportati episodi di bullismo già nelle classi terze della Scuola Primaria. L’inizio è precoce, dai sette otto anni.

I tre fattori che permettono di discriminare il bullismo dalle altre forme di comportamento aggressivo sono:

  • L’intenzionalità: la violenza non è casuale, frutto di un dissidio estemporaneo, ma intenzionale, voluta e premeditata dal bullo, finalizzata e dominare, umiliare, ferire la vittima.
  • La persistenza nel tempo: gli episodi vengono ripetuti e la persecuzione perdura nel tempo.
  • L’asimmetria della relazione (sia fisica che di personalità): la relazione tra bullo e vittima è di tipo asimmetrico: ciò significa che c’è una disuguaglianza di forza e di potere, per cui uno dei due sempre prevarica e l’altro sempre subisce, senza riuscire a difendersi vivendo un forte senso di impotenza.

E’ interessante come questi fattori della persistenza nel tempo e dell’asimmetria relazionale si riscontrino anche nel bossing tra adulti.

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